Monaco iconografo

Il mestiere dell’artista, nel medioevo, si confonde con quella dell’artigiano. L’idea dell’artista che crea autonomamente, padrone della propria ispirazione, in bilico fra genio e follia, nasce nel Rinascimento e trova compimento con le avanguardie artistiche del‘900. Il pittore medievale, al contrario, è tanto più valido quanto più si dimostra fedele ad una tradizione consolidata e all’idea che gli viene suggerita dal committente, vero ideatore dell’opera. Per tale motivo la maggior parte degli artisti medievali rimane anonima: essi sono gli esecutori materiali di complessi piani iconografici dai densi risvolti teologici e politici, per lo più elaborati dalle gerarchie ecclesiastiche. La grandezza dell’artista sta quindi nella perizia della tecnica, la quale consiste tanto nella preparazione dei materiali necessarialla creazione dell’opera (confezione dei pennelli e dei colori, lavorazione dei supporti, pratica nelle diverse tecniche pittoriche), quanto nella conoscenza dei canoni compositivi e organizzativi delle figure e delle scene. Solitamente si tratta di personalità poliedriche, che si dedicano alle più svariate attività, dalla pittura mobile all’affresco, dalla miniatura all’oreficeria, al mosaico, giungendo ad operare anche nella scultura e nell’architettura. Concentrando lanostra riflessione all’ambito della pittura, possiamo affermare che l’iconografia cristiana trova compimento attorno all’XI sec. dopo una lunga gestazione che si perde con le origini della Chiesa. I veri prototipi, che per tradizione vengono considerati la prime autentiche Icone, sono l’immagine miracolosa di Cristo, impressa sul lino del Mandilion (che alcuni tendono ad identificare con la Sindone di Torino), e i ritratti che l’evangelista S. Luca dipinse a Maria, la madre di Gesù. La presenza dell’immagine nel Cristianesimo, quindi, andrebbe ricercata fin dai tempi apostolici e a Gesù stesso. Ma, anche considerando queste tradizioni solo delle devote leggende, resta l’importanza grandissima che l’immagine, già proibita nell’ebraismo, assume nella nuova religione, in virtù dell’Incarnazione del Verbo di Dio, del farsi visibile del Dio Invisibile. L’icona riafferma, pertanto, sia il mistero del Dio fatto uomo, sia l’opera della Redenzione, che permette all’uomo di partecipare alla stessa vita divina, la quale risplende, in modo particolare, nei volti della Madre di Dio e dei Santi. Con il tempo, la Chiesa ha elaborato un linguaggio figurativo che, partendo dall’arte greco-romana, comunicasse pienamente questo grandissimo annuncio di salvezza. È un’arte che fonda le sue radici nelle Sacre Scritture, ma che non risulta una semplice illustrazione, bensì la rappresentazione (nel senso di rendere di nuovo presente) del senso spirituale della Historia salutis. Così, a poco a poco, il naturalismo realistico venne abbandonato per lasciare spazio ad un linguaggio più astratto che, senza rinunciare mai all’integrità della figura umana, la arricchisse di un pot. ente anelito spirituale e di un suggestivo linguaggio simbolico. In tal modo, anche attraverso i sensi corporei, possiamo essere attratti alla contemplazione del Regno di Dio. Il profondissimo patrimonio spirituale dell’iconografia cristiana è in fase di riscoperta e rivitalizzazione da parte di vari artisti contemporanei. Essi ritrovano, grazie a tecniche ponderate e precisi canoni figurativi, il senso di un’operare in cui dominano l’attenzione, la meticolosità e la consapevolezza di un doppio cammino - artistico e spirituale – che porta altresì a conformare la propria anima ai modelli invisibili.
L’arte del dipintore presentata da Fabrizio si racchiude nell’esposizione del materiale e delle opere realizzate secondo i canoni medievali, utilizzando le tecniche ed i materiali filologicamente affini alle opere giunte sino ai nostri giorni. Viene esposta tutta la procedura di trattamento del legname per ottenere il supporto sul quale effettuare il lavoro di pittura, le tecniche di trasformazione dei pigmenti pittorici in colori utilizzabili e le tecniche di doratura.
L’arte del dipintore presentata da Fabrizio si racchiude nell’esposizione del materiale e delle opere realizzate secondo i canoni medievali, utilizzando le tecniche ed i materiali filologicamente affini alle opere giunte sino ai nostri giorni. Viene esposta tutta la procedura di trattamento del legname per ottenere il supporto sul quale effettuare il lavoro di pittura, le tecniche di trasformazione dei pigmenti pittorici in colori utilizzabili e le tecniche di doratura.
© copyright Associazione Culturale Opificium
Tutte le foto e i testi sono di proprietà dell’Associazione. Con ciò non vogliamo vietarne completamente l’uso, a patto che se ne indichi la provenienza e/o autore. Grazie.
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